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sabato 5 gennaio 2013

Almeno il nome...

Il decreto Sviluppo convertito in legge a dicembre 2012 prevede che, per essere definita tale, una Start-up debba avere sede in Italia, un'età inferiore ai quattro anni di vita, un fatturato inferiore ai 5 milioni di euro e non debba essere quotata in Borsa.




In questo bell'articolo di Greta Sclaunich, invece, si legge come i finalisti del "Premio Speciale Start-up 2012" siano stati scelti sulla base di altri criteri. Molto vivace il dibattito seguito in Rete, ben
 poco convincenti le spiegazioni offerte dal consigliere del ministro Corrado Passera e coordinatore della task force ministeriale per le startup innovative, Alessandro Fusacchia, che ha dichiarato «Il premio  non vuole essere un incoraggiamento per una buona idea, ma un riconoscimento alla carriera di aziende del mondo startup.».

Se l'intento del Ministero era quello di creare attenzione intorno al mondo delle Start-up il risultato ottenuto è stato davvero pessimo. Sarebbe stato meglio dare al Premio un nome differente. 
E sarebbe stato tutto più chiaro. 

mercoledì 20 giugno 2012

Come aggiustare un collant smagliato

La strategia di comunicazione non si improvvisa. Seguire una moda (oggi quella del marketing in chiave social) senza valutare adeguatamente tutti gli aspetti legati alla storia (passata e recente) di un marchio può avere effetti catastrofici: Golden Point adesso lo sa. Co-protagonista di questa storia è Rtl, la radio che - nei jingle - si rivolge alle Very Normal People e che non è nuova a simili exploit: Emanuela De Vecchi lo segnala e Gianluca Diegoli sul suo sito fornisce i dettagli del precedente, ma è un'altra storia; quella che interessa GoldenPoint, invece, è quella sintetizzata nell'immagine sotto (devo utilizzare le immagini inserite sul sito nonconvenzionale.com perché altrimenti non è chiaro cos'è successo; gli autori non sono stati ancora avvisati ma specifico che l'immagine appartiene a loro, n.d.a.) che riporta il frame della pagina Facebook di Rtl.


È evidente che la velocità dell'interazione della community avvenuta in seguito all'inserimento del messaggio su Facebook ha influito molto nell'ideazione della strategia di risposta che si è limitata alla cancellazione dei messaggi ritenuti "scomodi". Ma questa non è una giustificazione e se le spiegazioni fornite da parte di Golden Point appaiono poco convincenti in termini di interazione (le argomentazioni sostenute sono evasive, poco puntuali e rimandare a messaggi privati le risposte non aiuta il dibattito né fornisce un'immagine trasparente della società) quello di Rtl è catastrofico: non è cancellando i post che si risolve il problema dopo averlo creato.
In entrambi i casi, comunque, è chiaro che il rapporto delle due protagonisti - Golden Point e Rtl - con le rispettive community si è smagliato. Lo avranno capito?

P.S. Maggiori dettagli su tutta la vicenda li trovate sul post di Valentina De Caro

domenica 27 maggio 2012

Parmigiano solidale

La rete funziona, senza troppi fronzoli. Certo, bisogna saperla usare come fa, ad esempio, Gianluca Diegoli, l'autore di Minimarketing.

Leggete il post di Gianluca e capirete che cosa è stato a innescare la gara di solidarietà nei confronti delle aziende emiliane colpite dal terremoto dei giorni scorsi. Informazioni esaustive sulle condizioni delle imprese colpite, riferimenti precisi delle persone da contattare, chiare immagini inserite per documentare la situazione. Mica poco. Chiunque legga il post, alla fine sa precisamente che cosa è accaduto, qual è la situazione e come è possibile aiutare le imprese che hanno inviato la richiesta di aiuto.

Se dopo aver letto il post di Gianluca avrete voglia di aiutare anche voi le imprese emiliane, ricordate che - a causa delle richieste ricevute via posta elettronica - molte hanno sospeso le prenotazioni fino al prossimo 7 giugno. Segnatelo in agenda.

mercoledì 25 aprile 2012

Comprereste un'auto da quest'uomo?

Da alcuni mesi seguo casi di "comunicazione di crisi" e per fortuna non sono l'unico ad occuparmene. A gennaio, ad esempio, ne aveva già parlato Enrico Bianchessi (Costa Concordia: un altro drammatico esempio di crisis communication) a proposito delle pecche commesse dalla Costa nelle ore successive al naufragio della nave Concordia.

Oggi, su YouTube, mi sono imbattuto nella video presentazione dell'Urus, il nuovo Suv di Lamborghini. Il video è stato inserito sul proprio canale YouTube (che conta in questo momento appena 1.947 iscritti e 732.175 visualizzazioni) dalla società automobilistica che fa capo ai tedeschi della Volkswagen. Però su YouTube è presente anche un altro video della presentazione dell'Urus, inserito da parte di un utente (AutoMotoTv) che ha lasciato aperti i post.


Molti dei commenti inseriti sono negativi e accomunano senza distinzione le critiche alla tipologia di veicolo (un Suv) a quelle più specificatamente legate al modello e il problema è che nessuna di queste ultime ha trovato una risposta ufficiale, creando un notevole danno d'immagine a una Casa che ha nella vasta platea dei suoi appassionati anche soggetti non necessariamente esperti di meccanica.

Chi ha suggerito al management Lamborghini l'inserimento del video nella strategia di comunicazione non ha evidentemente preso in considerazione né la portata del messaggio, né la potenzialità (in entrambe le direzioni) dello strumento. E poi, fatto più grave, non ha ideato una strategia di risposta a chi, a torto o ragione, ha sollevato critiche verso il nuovo prodotto. È un problema di comunicazione? È un problema di organizzazione? Non conosco le policies aziendali della società, ma penso che in questo momento in Lamborghini si trovino di fronte a un problema. E non da poco.