mercoledì 20 giugno 2012

Come aggiustare un collant smagliato

La strategia di comunicazione non si improvvisa. Seguire una moda (oggi quella del marketing in chiave social) senza valutare adeguatamente tutti gli aspetti legati alla storia (passata e recente) di un marchio può avere effetti catastrofici: Golden Point adesso lo sa. Co-protagonista di questa storia è Rtl, la radio che - nei jingle - si rivolge alle Very Normal People e che non è nuova a simili exploit: Emanuela De Vecchi lo segnala e Gianluca Diegoli sul suo sito fornisce i dettagli del precedente, ma è un'altra storia; quella che interessa GoldenPoint, invece, è quella sintetizzata nell'immagine sotto (devo utilizzare le immagini inserite sul sito nonconvenzionale.com perché altrimenti non è chiaro cos'è successo; gli autori non sono stati ancora avvisati ma specifico che l'immagine appartiene a loro, n.d.a.) che riporta il frame della pagina Facebook di Rtl.


È evidente che la velocità dell'interazione della community avvenuta in seguito all'inserimento del messaggio su Facebook ha influito molto nell'ideazione della strategia di risposta che si è limitata alla cancellazione dei messaggi ritenuti "scomodi". Ma questa non è una giustificazione e se le spiegazioni fornite da parte di Golden Point appaiono poco convincenti in termini di interazione (le argomentazioni sostenute sono evasive, poco puntuali e rimandare a messaggi privati le risposte non aiuta il dibattito né fornisce un'immagine trasparente della società) quello di Rtl è catastrofico: non è cancellando i post che si risolve il problema dopo averlo creato.
In entrambi i casi, comunque, è chiaro che il rapporto delle due protagonisti - Golden Point e Rtl - con le rispettive community si è smagliato. Lo avranno capito?

P.S. Maggiori dettagli su tutta la vicenda li trovate sul post di Valentina De Caro

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