mercoledì 16 gennaio 2013

Se la realtà è com'è...

La "teoria degli alibi" di Julio Velasco - molto utilizzata in ambito coaching - si adatta alla perfezione a essere utilizzata per spiegare quanto importante sia il gioco di squadra, nello sport come nelle aziende, al fine di raggiungere l'obiettivo.


Di questa presentazione, la parte che mi ha sempre colpito è quella in cui Velasco fa riferimento al cervello definendolo "un computer straordinario" usando la metafora dell'apertura dei files. Mi colpisce perché proprio lo stesso Velasco, in precedenza non aveva avuto con la tecnologia un rapporto propriamente idilliaco. Ascoltate cosa dice in questa presentazione.


Un buon consulente non è quello capace di sostituirsi a una squadra, ma quello in grado di invogliarla a risolvere il problema e fare sempre meglio.

sabato 5 gennaio 2013

Almeno il nome...

Il decreto Sviluppo convertito in legge a dicembre 2012 prevede che, per essere definita tale, una Start-up debba avere sede in Italia, un'età inferiore ai quattro anni di vita, un fatturato inferiore ai 5 milioni di euro e non debba essere quotata in Borsa.




In questo bell'articolo di Greta Sclaunich, invece, si legge come i finalisti del "Premio Speciale Start-up 2012" siano stati scelti sulla base di altri criteri. Molto vivace il dibattito seguito in Rete, ben
 poco convincenti le spiegazioni offerte dal consigliere del ministro Corrado Passera e coordinatore della task force ministeriale per le startup innovative, Alessandro Fusacchia, che ha dichiarato «Il premio  non vuole essere un incoraggiamento per una buona idea, ma un riconoscimento alla carriera di aziende del mondo startup.».

Se l'intento del Ministero era quello di creare attenzione intorno al mondo delle Start-up il risultato ottenuto è stato davvero pessimo. Sarebbe stato meglio dare al Premio un nome differente. 
E sarebbe stato tutto più chiaro. 

martedì 1 gennaio 2013

La voce dell'orto: gennaio

"Gennaio per zappare, febbraio per potare". Il proverbio contadino citato nel libro "A che punto è la notte" di Fruttero e Lucentini offre un chiaro un quadro della situazione: piuttosto che tentare rischiose semine (almeno al nord), meglio concentrarsi su altre attività quali, ad esempio, la pulizia delle seminiere.

Dalle finestre che affacciano sul mio terrazzo si può osservare la catena delle Alpi e, nelle giornate terse, i tramonti rossi di questa stagione sono uno spettacolo imperdibile. Elicrito e origano resistono bene, il rosmarino gli fa compagnia, quando mi avvicino alle viti mi soffermo a pensare alla imminente potatura interrogandomi su quale tipo di intervento effettuare: radicale o leggero? La rinforziamo o privilegiamo lo sviluppo del pergolato? Non si tratta di una scelta banale come potrebbe apparire perché cela una serie di conseguenze: dalla potatura dipende la produzione dei grappoli. Occorre prendere una decisione in tempi rapidi. 

Il consiglio di Bruno Del Medico
Contrassegnate sempre le vostre semine con dei cartellini per ricordare esattamente la data della semina e la varietà.