venerdì 3 agosto 2012

What time is it?

Anche se è stata pubblicata qualche mese fa, trovo sempre molto divertente questa infografica di Mark Horton di Socialcast che fotografa abbastanza bene come si svolge quotidianamente la vita dorata del Social Media Manager.


Relativamente alla prima parte dell'infografica è tutto vero: durante l'esperienza Noimedia, insieme al mio amico Fulvio Cerutti lo abbiamo vissuto sul campo. Arrivavamo in corso Svizzera molto prima delle otto per uscirne quasi sempre tra le 20 e le 21. Spesso, dopo cena, ci trovavamo online per scambiare ancora qualche impressione o concludere qualche progetto. Perché anche se ci metti tutta la professionalità di cui sei capace, in una start-up, alla fine, quello che ti frega sempre è la passione e non esiste orario.

Quanto alla seconda parte, invece, è bene muovere alcune precisazioni.
I valori salariali non sono allineati con la realtà del mercato italiano: complice una serie di fattori, possiamo valutarli inferiori di una buona percentuale (i valori ditemeli voi, i commenti sono aperti).
I valori della componente maschile-femminile, invece, sono forse più vicini al nostro mercato, ma più che altro perché le retribuzioni proposte alle signore hanno valori mediamente inferiori. Tanto capacità e professionalità (elementi nei quali spesso ci surclassano) sono ritenuti semplici accessori...
Alla voce anzianità, infine, quel 77 per cento di addetti compreso tra 0 e 4 anni indica che il ruolo del Social Media Manager viene visto ancora come "innovativo". Poi succedono i patatrac e allora diventa necessario rivolgersi alle figure Senior.
Con buona pace del budget.

Forse ha ragione Riccardo Scandellari: "Comunque è sempre meglio che lavorare…"

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